Acrilico, oggetti su Tela di juta
Opera con cornice pronta per essere appesa
Per realizzare l’opera mi sono ispirato al celebre Cantico delle creature composto da San Francesco intorno al 1124. La tela di juta evoca il saio del santo, la sua scelta di povertà estrema in osservanza della parola evangelica.
Intrecci di flussi colorati evocano le lodi a Dio, con tutte le sue creature: il giallo è la mia lode per fratello sole, per sorella luna e le stelle; il celeste e il bianco sono le lodi per sorella acqua, per fratello vento, per l’aria, il cielo; il rosso è per fratello fuoco; il verde e il marrone lodano sorella madre terra, che tutti ci accoglie nella gioia di variopinti frutti e fiori; il nero è la lode per sorella morte, che tutti ci unisce. Sul flusso nero sono disseminate alcune monete, che evocano il peccato della ricchezza materiale; sono però colpite da frustate di colore oro, simbolo della scelta radicale di Francesco di spogliarsi di ogni beneficiario materiale e seguire Dio con umiltà nell’amore per ogni sua creatura.
Questo è il mio invito a ritrovare un sentimento di fratellanza con il creato, in una società sempre più fondata sull’accumulo di beni materiali e sull’individualismo; un invito a spogliarsi di false ricchezze e a cercare la felicità dello spirito nell’amore e nell’armonia con madre natura e ogni creatura.