Acrilico, resina su tela
Opera pronta per essere appesa
Contro ogni forma di dittatura!
Prendo ispirazione da una frase di Ennio Flaiano, contenuta nel libro La solitudine del satiro, 1973: «Il fascismo: un orologio fermo che due volte al giorno segna l’ora esatta. È questione di un attimo. Ma in quell’attimo grida «Spacco il minuto!» e tutto finisce qui, il Tempo non si ferma.».
Il fascismo quindi è come un orologio fermo, che ha immobilizzato la realtà, e che è inutile e sterile. È un orologio fermo che, per forza di cose, segna l’ora esatta due volte al giorno, in cui grida «Spacco il minuto!», e sulla base di questa vanità si attribuisce una grandezza di cui in realtà non ha meriti e che non dà veri frutti. Ma il Tempo vero, e quindi anche la Storia, va avanti al di là del fascismo, non si ferma, a differenza dell’orologio.
Fermo l’orologio sulla tela simbolicamente alle ore 10.50, il momento in cui Mussolini arrivò trionfante alla stazione Termini dopo la Marcia su Roma, il 30 ottobre 1922, per incontrare il Re Vittorio Emanuele III. Le frustate di colore rosse sull’orologio invece rappresentano la ribellione al fascismo, la Resistenza, e il Tempo, la Vita, che riprendono la loro corsa.