Acrilico su Tela
Opera pronta per essere appesa, interruttore on-off tramite telecomando
Sulla tela bianca s’intrecciano flussi di varie tonalità di blu che rappresentano la coscienza dell’uomo. La coscienza fluttua sulla tela, ma allo stesso tempo è pesante, legata dalle catene della società, che la dirigono in un’unica direzione, dentro un unico spazio, un unico tempo, verso un orizzonte uguale per tutti.
Colpisco la coscienza con delle “frustate” di colore bianco, per sollecitarla a liberarsi dai vincoli di ciò che conosce e recuperare una purezza primitiva, creatrice, che allarghi le sue dimensioni e la sua capacità di movimento, di sguardo e d’immaginazione.
Ecco allora che il quadro si illumina e appare il processo di liberazione che è in atto nella coscienza, attraverso la decostruzione di categorie che imprigionano l’uomo, cioè il tempo e lo spazio: degli orologi si disgregano e attraversano lo spazio della tela, a significare che il tempo si libera dagli ingranaggi ed esplode in uno spazio non più fisico ma astratto.
L’uomo, oltrepassando i limiti di ciò che conosce, può aprirsi a dimensioni ignote, creatrici, in un’esplorazione continua di “oltre” e di “altrove”.