Acrilico, oggetti su tela
Opera con cornice pronta per essere appesa
Sprigiono l’energia dei colori per lanciare il mio grido di dolore di fronte alla brutalità e all’inquietudine che affliggono l’uomo contemporaneo: “frustate” di colore vengono inferte con violenza alle tele, che sembrano restare ferite come l’uomo soccombe sotto i colpi della violenza quotidiana. Si celebra, in realtà, una rivalsa dell’uomo moderno: ad essere distrutti sotto le frustate di colore sono infatti quei simboli che hanno abbrutito l’umanità, trasfigurando l’uomo in non uomo, come la manipolazione selvaggia della natura, che sfinisce la forza generatrice della vita innestandole poco a poco un irrimediabile senso di morte.
In questo modo attuo una decostruzione innovativa, non degli oggetti, ma dei concetti, per annientare quel sistema unificatore e svelarne tutti i pregiudizi e le contraddizioni, ma anche per affermare, de-costruendo, una costruzione di concetti positivi come un’alimentazione genuina.