Acrilico, oggetti su Tela
Opera con cornice pronta per essere appesa
Ecco l’uomo, l’uomo contemporaneo, l’uomo nudo, fragile, solo, in mezzo agli spazi alienati della società globalizzata. Oggi l’uomo è bombardato da un’infinita quantità di input, sistemi informativi, prodotti: un groviglio spaesante che nell’opera sembra deflagrare in un’esplosione di blu, un universo in cui l’uomo precipita senza freni. Ma in un estremo anelito di salvezza, alcune penne biro affiorano sparse sulla tela, colpite da frustate bianche, il colore della purezza.
Le penne sono il simbolo del pensiero umano, della profondità della ricerca e dell’introspezione. Per rallentare la nostra corsa e invitarci a riflettere e stralciare per un attimo la feroce dicotomia in cui viviamo porgo: un universo che gira veloce e il bisogno di ritrovarci nella nostra umanità.
Quest’opera rappresenta il mio autoritratto, il volto dei miei tormenti interiori.
L’opera è stata esposta al Museo Vittoria Colonna e al Museo MuMi, Italia